L’Emilia-Romagna è sempre stata una regione a forte vocazione vitivinicola, tuttavia con l’evoluzione delle tecniche colturali e delle forme di allevamento volte soprattutto ad agevolarne la meccanizzazione, rischiano di scomparire alcuni aspetti caratteristici del paesaggio come le cosiddette “piantate”, molto comuni un tempo in pianura come in collina. In pratica, si tratta di utilizzare degli alberi per sostenere le piante di vite lungo i filari e il più usato di questi è certamente l’Acer campestre, conosciuto anche come acero oppio. Questo perchè si tratta di un albero dalle dimensioni piuttosto compatte, che ben sopporta potature anche abbondanti e la cui legna è ottima da ardere. Ha inoltre un apparato radicale che ben trattiene il terreno, le viti infatti si adattano bene anche a suoli pendenti e sassosi. Al di là delle mutate esigenze produttive, il recupero dei vecchi vigneti per ottenerne magari un prodotto esclusivo è certamente un obiettivo assai accattivante.
“Piantate” in Pianura Padana, tra Bologna e Modena